Chiacchierando di ansia e dintorni
Il sintomo, quello vero, quello che ci cambia la qualità della vita, non ci dice mai in modo logico che cosa non va. Non credo abbia senso cercare in ogni anfratto di quel supermercato o di quella tangenziale, lo stimolo che scatena le reazioni sproporzionate che tanto angosciano. Ben accompagnati, si cerca nella vita ad ampio raggio: quella presente e quella passata, fino alle cose che ci hanno resi sensibili e costretti a stare costantemente in uno stato di allerta, pronti a scattare in reazione a un pericolo che è più che altro incastonato nelle lenti attraverso cui guardiamo le cose che nella realtà.
Ci conviverò per tutta la vita? mi chiedeva oggi una persona. Vero che la vita eccome se ne trova di occasioni per metterci in difficoltà, ma se io comincio a vedere il mio sintomo come qualcosa che da oscuro e senza forma inizia ad avere prima un nome e poi una voce che mi dice che “così è troppo”, allora forse posso non viverla più come una battaglia questa faccenda. Forse l’ansia può diventare il mio alleato perché mi fa capire meglio quali sono i miei bisogni.
E allora se l’ansia o il panico non mi spaventano più così tanto, perché di guerra ormai più non si tratta, mi posso anche sentire più forte del sintomo e in grado di usare bene quelle strategie che mi fanno sentire capace di gestire quello che mi succede e quello che sento mi fa perdere il controllo sulle emozioni. Allora sì che ho vinto davvero, ma non la battaglia, bensì un incontro vero con me stesso.
Dr.ssa Paola Guerreschi
Psicologa Psicoterapeuta a Brescia
